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31 gennaio, fiera di San Geminiano

San Geminiano

Geminiano nacque a Cognento (a 6 km dalla città) nel 313, in un momento in cui Modena, da “fiorentissima colonia Romana”, stava decadendo.
Fu il secondo vescovo di Modena, dal 342 alla sua morte, e venne venerato in vita per il potere che avrebbe avuto sui demoni: la fama della sua santità giunse sino a Costantinopoli, dove si recò per guarire la figlia dell’imperatore Gioviano.
Morì a Modena il 31 gennaio 397 e fu sepolto in un sarcofago nei pressi della via Claudia, oggi via Emilia.

Verso la fine dell’Undicesimo secolo i modenesi, riuniti in assemblea plenaria, decisero di rinnovare il tempio del santo patrono e avviarono la costruzione del Duomo, “domus clari Geminiani” (casa dell’insigne Geminiano).
Il 30 aprile 1106 avvenne la traslazione solenne del corpo del santo nella cripta della nuova cattedrale.

Proprio il 31 gennaio, data della morte del santo, si celebra la festa del Patrono della città.
In passato, i preparativi per la festa iniziavano fin dai primi giorni di gennaio; il Duomo, addobbato anche all’esterno di tessuti preziosi, era ornato all’interno con festoni, mentre la piazza si predisponeva per il mercato che durava 7 giorni.
Per lungo tempo il Santo fu festeggiato anche il 30 aprile.
Alla fine del Settecento, si stabilì che i festeggiamenti del patrono si limitassero al 31 gennaio.

La festa del Patrono, oggi

Il 31 gennaio di ogni anno, per la Fiera di San Geminiano, iI centro storico si riempe di bancarelle fin dalle prime ore della mattina.
Gli ambulanti propongono soprattutto specialità enogastronomiche, abbigliamento, accessori per la casa e prodotti di artigianato e decine di migliaia di persone affollano il centro di Modena.

In occasione della festa del patrono, nella cripta del Duomo di Modena ove è sepolto, viene esposto il corpo del Santo, all’interno del sarcofago che ne contiene le ossa ricomposte e vestite con abiti liturgici, e la reliquia del braccio.

In questa giornata si svolge anche la Corrida di San Geminiano, quest’anno giunta alla 50a edizione. Si tratta di una gara Internazionale di corsa su strada di 13,350 km, oltre a due corse non competitive di 3 km (Minicorrida) e 13,350 km (Corrisangeminiano).
Per informazioni o iscrizioni alla corsa, visita il sito della Corrida.

Curiosità

Nel 451 gli Unni, guidati da Attila, invasero le campagne modenesi.
La leggenda vuole che i cittadini si riunirono attorno alla tomba di San Geminiano, pregarono per giorni e giorni, e, quando gli Unni erano ormai alle porte della città, calò una fitta nebbia che nascose Modena agli invasori, salvando la città e i suoi abitanti.

Si narra che nel 1511 Carlo II d’Amboise, alla testa dei francesi, marciasse verso Modena per metterla a ferro e fuoco. Durante l’assedio, San Geminano apparve al condottiero francese, intimandogli di non toccare la città e costringendolo alla fuga.

Nel 1569 un fanciullo cadde dalla Ghirlandina, da un’altezza di 108 braccia, e si ritrovò sano e salvo, con solo qualche livido: leggenda vuole che il Santo lo abbia salvato afferrandolo per i capelli.

La città di San Gimignano deve il suo nome a San Geminiano, che avrebbe protetto l’allora villaggio dall’occupazione di Attila.

Oltre che di San Gimignano e Modena, il santo è patrono anche di Pontremoli, città in cui è conservato un dito di San Geminiano: in suo onore, ogni anno viene organizzata la caratteristica disfida dei falò.

Infine, San Geminiano è patrono anche di Vielmur-sur-Agout, in Francia. Si dice che una nipote di Matilde di Canossa, mandata in sposa ad un signore del posto, portò con sé una reliquia del Santo.

A Cognento, dove nacque il santo, sorge il Santuario di San Geminiano, con la Fonte Miracolosa, teatro di numerosi prodigi: si dice che ridiede la vista alla madre del santo e nella prima metà del XVIII secolo, l’Abate Vandelli scriveva: “Di questo fonte raccontano cose prodigiose, di lebbrosi mondati, storpi raddrizzati, ciechi illuminati e di altri da varie infermità guariti”.

Anche se pochi lo sanno, Modena ha anche un compatrono: Sant’Omobono, che, tuttavia, non ha mai avuto legami con la città!
Era il 1630 e la peste imperversava, mietendo oltre cento vittime al giorno in una città che contava diecimila abitanti. Il Comune di Modena e il Duca Francesco I d’Este fecero un voto alla Madonna della Ghiara e il 13 novembre di quell’anno, dopo oltre quattromila vittime, non si registrò più neanche un morto. Francesco I fece erigere la Chiesa del Voto, a pochi passi dal Duomo, e Sant’Omobono, poiché morto proprio il 13 novembre, divenne co-protettore della città.

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